Whitepaper – Bitcoin Privacy

Indice

Argomento molto delicato nel decimo capitolo di approfondimento del whitepaper di Bitcoin: la Privacy.

L’avvento di Bitcoin ha portato con se la promessa di una rivoluzione finanziaria, ma ha anche sollevato interrogativi importanti sulla privacy. Poiché le persone possono avere interessi diversi riguardo alla propria privacy, spetta a ciascun individuo configurare il proprio livello di riservatezza.

In questo capitolo ci limiteremo a commentare quanto scritto da Satoshi Nakamoto nel suo Whitepaper, se vi interessa approfondire l’argomento vi consigliamo due ottimi canali telegram, a fondo pagina, che vi spiegheranno come aumentare il vostro livello di privacy.

Nel corso della lettura sarà comunque nostra cura darvi qualche piccola “regola aurea” che può essere applicata fin da subito per migliorare la vostra privacy.

La privacy nel sistema bancario tradizionale

Quando eseguiamo un pagamento con la nostra carta di credito, l’informazione sulla transazione coinvolge un numero limitato di parti:

  • il cliente, che fornisce i dettagli della carta di credito necessari per l’esecuzione della transazione, come il numero della carta di credito, la data di scadenza e il codice di sicurezza;
  • il commerciante, che tramite il proprio istituto di riferimento, fornisce i propri dati di pagamento al fine di ricevere il pagamento per i beni o i servizi forniti;
  • la banca emittente, cioè l’istituto finanziario che ha emesso la carta di credito del cliente. La banca riceve i dettagli della transazione dalla banca del commerciante e li verifica per garantire che ci siano fondi sufficienti e che la transazione sia legittima;
  • Il processore di pagamenti, che agisce come intermediario tra la banca del commerciante e la banca emittente. Riceve i dati della transazione dal commerciante e li inoltra alla banca emittente per l’autorizzazione. Successivamente, trasmette l’esito dell’autorizzazione al commerciante.

Lo schema a blocchi proposto nel withepaper di Nakamoto, mostra come ci sia una barriera di riservatezza tra le parti in gioco ed “il resto del mondo”.

Modello di privacy tradizionale prima di Bitcoin

Infatti, in questa catena di trasmissione delle informazioni, solo: il cliente, il commerciante, la banca emittente, la banca ricevente e il processore di pagamenti hanno accesso ai dettagli specifici della transazione.

Tutte le parti coinvolte nella transazione hanno la responsabilità di proteggere e garantire la riservatezza di queste informazioni.

In conclusione, quando eseguiamo una transazione, ci fidiamo di uno o più enti terzi per proteggere, solo in parte, la nostra privacy.

La privacy con Bitcoin

Bitcoin stravolge il concetto di privacy spiegato precedentemente, ponendo una barriera sull’identità delle persone che effettuano le transazioni.

Se nel sistema finanziario tradizionale le transazioni sono tracciate e controllate da istituzioni finanziarie centralizzate che richiedono l’identificazione delle parti coinvolte, con Bitcoin la transazione diventa di pubblico dominio ma l’identità delle parti in gioco resta nascosta dietro alle chiavi pubbliche.

Nuovo modelle di privacy con Bitcoin

Come già spiegato nei precedenti capitoli, ogni utente ha un paio di chiavi crittografiche: una chiave pubblica e una chiave privata. La chiave pubblica funge da “indirizzo Bitcoin”, che può essere condiviso con gli altri per ricevere pagamenti. Quando una persona effettua una transazione, il suo portafoglio digitale utilizza la sua chiave privata per firmare la transazione in modo crittograficamente sicuro. La transazione firmata viene poi diffusa nella rete Bitcoin e inclusa nella timechain.

La timechain di Bitcoin registra tutte le transazioni avvenute nella rete in un modo pubblico e immutabile dando unicità al dato e uno stato certo nel tempo. Questo significa che chiunque può vedere la transazione, inclusi gli indirizzi Bitcoin coinvolti e l’ammontare delle transazioni potendone scoprire l’origine dei fondi e il loro percorso futuro.

L’identità delle persone dietro gli indirizzi Bitcoin rimane nascosta, si rimane anonimi fintantoché si protegge il collegamento dei propri dati con le transazioni eseguite in passato o che eseguiremo in futuro.

Attenzione però, Bitcoin non garantisce l’anonimato, il termine più corretto è pseudoanonimato. Le transazioni, abbiamo detto, possono essere analizzate per far emergere indizi o collegamenti che potrebbero mettere a rischio la privacy. Soprattutto se si utilizzando Bitcoin acquistati da exchange centralizzati con obbligo di KYC.

Il consiglio di Satoshi

Nel whitepaper Nakamoto dedica qualche riga per consigliarci un metodo per aumentare il nostro livello di privacy.

Il consiglio è di utilizzare una nuova coppia di chiavi (privata e pubblica) per ogni nuova transazione.

A titolo di esempio, supponiamo che Pippo abbia la disponibilità nel suo wallet di 3 BTC e ne voglia inviare 1 a Berenice.

Pippo, prima di effettuare la transazione, crea una nuova identità generando un nuovo wallet e quindi una nuova nuova coppia di chiavi.

A questo punto Pippo invia i 3 BTC all’indirizzo del wallet appena creato e da quest’ultimo invia 1 BTC a Berenice e 2BTC di resto al suo vecchio wallet.

In questo modo si crea un ulteriore livello di anonimato, non potendo capire chi sta dietro alla persona che ha inviato i bitcoin a Berenice.

E’ ovvio però, che se l’identità di Pippo viene scoperta, perchè ad esempio ha acquistato bitcoin da un exchange centralizzato, anche questo meccanismo rischia di essere completamente inutile.

Best practices

Di seguito vi proponiamo alcune semplici azioni da tenere a mente per migliorare il vostro livello di privacy quando si utilizza Bitcoin:

  1. Utilizzate indirizzi Bitcoin nuovi per ogni transazione: evitate di riutilizzare gli stessi indirizzi Bitcoin per diverse transazioni. L’utilizzo di nuovi indirizzi aiuta a rendere più difficile collegare tutte le tue transazioni a un’unica identità.
  2. Sfruttate gli UTXO (Unspent Transaction Output) quando si genera una transazione. Imparate cosa sono e come utilizzare gli UTXO per creare transazioni più private. Alcuni wallet (come ad esempio Electrum, Sparrow o Wasabi) consentono di creare una transazione selezionando gli UTXO da utilizzare. Vi consiglio la lettura questo articolo: Whitepaper – Com’è strutturata una transazione Bitcoin per approfondire cosa sono gli UTXO.
  3. Evitate di acquistare bitcoin da exchange centralizzati con procedure KYC. In questo modo, non sarete collegati all’exchange di provenienza dei bitcoin quando sposterete i fondi nel vostro wallet personale. Se siete nuovi in questo mondo vi consigliamo l’acquisto tramite semplici app come Bitkipi e Relai o siti come Pocket (soft KYC).
  4. Utilizzate Lightning Network.
    Lightning Network è una rete secondaria (layer 2) che consente di effettuare transazioni Bitcoin off-chain. Utilizzando la Lightning Network, riuscirete a trasferire bitcoin in modo privato e istantaneo senza dover registrare tutte le transazioni sulla timechain principale di Bitcoin. Vi consigliamo wallet come Breez, Phonix o Wallet of Satoshi.
  5. Utilizzate connessioni VPN o Tor per nascondere il proprio indirizzo IP durante l’accesso a servizi o wallet Bitcoin. Questo aiuta anche a preservare la privacy online.

Per gli utenti più esperti ecco due consigli extra:

  1. Utilizzate servizi di coinjoin, whirpool o joinmarket: questi servizi consentono di mescolare le transazioni con quelle di altre persone, creando un’opacità sulla provenienza iniziale delle transazioni, questi servizi sono già inclusi in alcuni wallet.
  2. Createvi il VOSTRO full-node Bitcoin. Configurando e utilizzando un proprio full-node Bitcoin, diventerete la banca di VOI stessi e non dovrete più fare affidamento su terze parti. Avrete un controllo completo sulla vostra privacy e sulla sicurezza delle transazioni.

Conclusioni

L’educazione sulla privacy, la ricerca costante e l’implementazione di adeguate misure di protezione sono fondamentali per garantire un livello adeguato di riservatezza nell’utilizzo di Bitcoin.

A tal proposito, consigliamo vivamente di seguire due canali Telegram che offrono approfondimenti sull’argomento e aiutano a comprendere meglio le questioni legate alla privacy di Bitcoin:

È essenziale valutare attentamente le proprie esigenze di privacy, comprendere appieno le implicazioni coinvolte e adottare le misure adeguate per proteggerle. Anche con piccoli accorgimenti, non è necessario essere esperti informatici per tutelare la privacy sia nell’ambito di Bitcoin che nella vita quotidiana.

Ricordiamo sempre l’importanza di essere proattivi nella salvaguardia della nostra privacy, continuando ad informarci e adattando le nostre pratiche in base all’evoluzione delle minacce e delle soluzioni disponibili, ottenere un buon settaggio per la propria privacy non è una corsa di 100m, bensì una maratona che chiede impegno e aggiornamento continuo.

Fonti e approfondimenti

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