Premessa: nel 2016 mi fu chiesto di partecipare a una sorta di piccola mining pool di Ethereum situata in un sottoscala di Milano.
Rifiutai perché sinceramente non ne sapevo nulla e mi sembrava un gioco da Nerd.
Da allora, sinceramente, mi mangio un po’ le mani.
Da quel momento in poi ho sempre messo le criptovalute nel dimenticatoio e non vi ho mai più prestato attenzione.
Anni dopo, come accade per tante persone, mi sono riavvicinato al mondo delle criptovalute con l’unico scopo di fare soldi.
In poche parole volevo diventare ricco subito, velocemente e facilmente.
Pensavo di aver trovato la gallina dalle uova d’oro.
Mi sembrava tutto così facile.
Credo che questo sia l’intento degli exchange e della maggior parte delle coin: far sentire l’utente in un mondo fatato, pieno di unicorni e di slot machine pronte ad essere svuotate.
Conclusione: mentre avevo in mente di fare soldi senza studiare, senza far fatica, velocemente, facilmente e con uno schiocco di dita…
…non ho studiato Bitcoin.
Non ho comprato Bitcoin.
Non ho investito in Bitcoin.
e soprattutto…Non ho compreso Bitcoin.
Inizialmente, pensavo a Bitcoin come una cosa vecchia, superata. Ormai troppo capitalizzata per fare ancora un+300% nel giro di un mese.
E avevo ragione.
Con Bitcoin non ho fatto i soldi nel giro di un mese.
E ne sono felicissimo.
Non c’è una data precisa nella quale cambiai prospettiva.
Per essere un po’ romantici potrei dire che da decenni, senza saperlo, stavo cercando qualcosa come Bitcoin, cioè qualcosa che fosse cosmogonico e che potesse creare un universo nuovo, un mondo tutto da scoprire che non si fermasse alla superficie.
Beh, direi che Bitcoin è la cosa meno superficiale che abbia mai incontrato.
Credo che la tana del Bianconiglio sia infinita e si possa scendere sempre di più.
In Bitcoin ho trovato tantissimi aspetti della realtà che mi interessano: dalla società alla politica, dall’economia alla tecnologia, dai temi libertari ai temi filosofici… e molto altro.
Chi si appassiona a Bitcoin è poi spinto a studiare, per quanto possibile, tantissimi aspetti della vita e penso che il termine rabbit-hole sia perfetto per questo.
Una volta che si fa il primo passo nella tana del Bianconiglio, poi si scopre che gli scalini da fare, se lo si desidera, sono infiniti ed essendo un campo così aperto ognuno di noi può trovare il proprio motivo per esserci, ognuno di noi può trovare la spinta a far parte di questa rivoluzione.
Se posso chiudere con un consiglio: se vi interessano alcuni (non tutti per forza) dei punti che Bitcoin va ad affrontare provate, provate ad approfondirlo.
Provate a fare qualche passo nella tana del Bianconiglio, c’è sempre tempo per tornare indietro.
Bitcoin non è obbligatorio e ognuno di noi è libero di trarne le conclusioni che vuole.
Però già solo il fatto che, in una società come la nostra, dedita alla superficialità più spinta, ci sia una tecnologia che spinga le persone ad approfondire così tanti temi diversi, che spinga le persone a discuterne e a dare il proprio contributo dovrebbe farvi suonare un campanello in testa.
Forse, siamo veramente davanti alla rivoluzione più importante del mondo digitale.
Perché non provare a scoprirne qualcosa in più?